Nonostante siano trascorsi più 1600 anni dalla sua tragica fine, di
Ipazia, straordinaria figura di donna ed intellettuale, uccisa nel IV
secolo ad Alessandria d’Egitto, si continua a parlare e discutere.
Per questo, le Associazioni Culturali e Artistiche : Armònia, Gruppo
Pittori dello Scalo, Altatensione Teatro, Due Fiumi, in collaborazione
con la Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana, la Biblioteca
Civica Multimediale Archimede di Settimo Torinese
Presentano la Mostra:
“Ipazia una donna dalla storia infinita” a Settimo Torinese
(2-24 marzo 2013)
Ecomuseo del Feridano Via Ariosto, 36/bis Settimo torinese.
inaugurazione: Sabato 2 Marzo ore 17,30
Relazione critica e presentazione di Valeria Massa e Antonio Zappia.
Espongono: Quinto Airola, Laura Antonietti, Carla Bersciano,
Giovanna Carà, Giorgio Baroni, Dario Benedetto, Carla Bresciano, Giorgio
Esposito, Alessandro Fioraso, Mario Mondino, Berbara Penna, Gabriella
Bretz, Ivan Cambiolo, Stefania Carollo, Ernesto Cosenza, Antonio
Favara, Alessandro Fioraso, Rosa Gattuso, Tiziana Impellizeri, Francesco
La Porta, Francesca Mancuso, Mirandolina, Mario Mondino, Franca Valeria
Olivieri, Alessandro Paliddo, Barbara Penna, Esterina Pereno, Salvatore
Piazza, Marcello Pisano, Proci Mauro, Antonella Di Piero, Michele
Privileggi, Stefano Rollero, Chiara Salvini, Giusy Romano, Ada Sgrò
Falcombello, Claudia Tafuni, Claudio Zanni, Rosalia Zutta.
La mostra, dopo il successo della prima tappa espositiva tenutasi lo scorso anno a Caselle Torinese nei locali nuovi di via Basilio Bona, giunge a Settimo presso “l’Ecomuseo Feridano” con oltre 30 lavori tra cui olii, acrilici, acquerelli, tecniche miste, collages, fotografie, ma anche terrecotte e sculture in metallo.
Il passo obbligatorio è legato alla caratteristica architettonica dell’Ecomuseo
del Freidano, dove sono esposte le testimonianze delle vicende storiche
che hanno plasmato il territorio Settimese caratterizzandone la cultura
materiale del luogo stesso.
Le sale espositive sono collocate al secondo piano interessato
da numerosi tratti architettonici che, dal punto di vista della sequenza
espositiva, grazie ad un allestimento di sculture, foto e quadri
comunica al visitatore un messaggio di immediatezza insito nel processo
ideativo.
Orario mostra: visitabile di sabato e domenica, con orario 15-19
Informazioni: 3384155261 museo: 0118028532-509 E-mail [email protected]
Segue Giovedì 7 marzo, ore 20.45, Sala Primo Levi della biblioteca di p.zza Campidoglio, “Convegno su Ipazia e il Cristianesimo delle origini”.
Interverranno: Don Paolo Mignani, parroco di Mezzi Po; Anna
Iaccheo, studiosa della cultura al femminile e di Ipazia; Valeria Massa,
attenta studiosa delle tematiche al femminile; Silvio Bertotto,
scrittore e storico. Coordina l’incontro Antonio Zappia.
Il 15 marzo alle ore 21, 30 presso l’Ecomuseo del Feridano appuntamento con il teatro e poesia : “INCURSIONI TEATRALI E POETICHE”
A cura delle Associazioni Altatensione Teatro, Due Fiumi.
Partecipare a questi prestigiosi eventi significa non solo avere la
possibilità di vedere opere artistiche di buon livello, ma anche
partecipare alla conoscenza diretta di Ipazia la quale viene ricordata,
ancora oggi, come la prima matematica della storia nonché inventrice
dell’astrolabio, del planisfero e dell’idroscopio; ha rappresentato
inoltre la “l’icona della scienza al femminile” per più di un millennio
in quanto per trovarne altre, come Maria Agnesi e Sophie Germain,
bisognerà attendere il Settecento.
Si tratta dunque di un’opportunità unica che verrà offerta a tutti voi!
In comune abbiamo l’amore per l’arte, la poesia e teatro, il
desiderio di far conoscere soprattutto ai giovani l’insegnamento dei
valori umani e civili sui quali si fondano le società democratiche.
Come arrivare a Settimo Torinese:
Linea suburbana (Porta Susa Torino n. 49 e n. 51
Linea ferroviaria Torino – Chivasso – Milano
Linea ferroviaria Canavesana
Autostrada To – Mi (uscita Settimo Torinese)
SS 11
Superstrada Torino – Chivasso (uscita Settimo Torinese)
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NEL SEGNO DI IPAZIA
Arte, filosofia e cristianesimo dei primi secoli
Alessandria d’Egitto è sempre stata un simbolo di città illustre per
la sua architettura e per la sua celebre biblioteca di inestimabile
valore.
Qui, intorno al 370 d.C., nacque Ipazia e vi morì
tragicamente nel 415. Figlia del filosofo e astronomo Teone, Ipazia
divenne una sapiente filosofa di quella scuola neoplatonica che, con la
mediazione dei filosofi greci, diffuse i primi semi della sapienza
divina in tutto il resto del mondo.
Ipazia insegnava sulla pubblica
piazza e introduceva i suoi allievi alla matematica, all’astronomia e
alla filosofia, spiegando a chiunque volesse ascoltarla Platone,
Aristotele e le opere di altri filosofi.
Amata, per questi motivi, da gran parte della sua città, tanto che
le persone che si prendevano carico delle pubbliche questioni erano
solite recarsi prima di tutto da lei.
Si ritiene che anche per
questo nacque il contrasto con il vescovo e patriarca di Alessandria,
Cirillo, che si vuole come l’artefice della sua morte. Infatti, come
scrive il filosofo Damascio, «il vescovo era a capo della setta
avversa»: con Ipazia collocata dalla parte pagana e il vescovo,
ovviamente, da quella cristiana.
Avvenne così che la filosofa,
mentre una sera rientrava a casa dopo una sua pubblica apparizione, fu
attaccata e uccisa brutalmente.
Un’infamia alla ragione e al
sapere, compiuta dal fanatismo religioso che nulla aveva a che fare con
il sublime messaggio di Gesù Cristo.
Con la morte di Ipazia sparirono pure i suoi scritti. Tutto quello
che si ha di lei è stato tramandato dagli studiosi e dai suoi discepoli,
tra i quali il suo più importante allievo, Sinesio di Cirene.
La
filosofa viene oggi riconosciuta come eroina protofemminista e come
martire della libertà di pensiero, ma paradossalmente il vescovo Cirillo
nel 1882 è stato proclamato santo.
Dal richiamo di questa icona del sapere in una cornice artistica a
tema si svolgerà, giovedì 7 marzo ore 20.45 nella sala Primo Levi della
biblioteca, un convegno su Ipazia e il cristianesimo delle origini con
relatori di prestigio: Don Paolo Mignani, parroco di Mezzi Po; Anna
Iaccheo, studiosa della cultura al femminile e di Ipazia; Valeria Massa,
attenta studiosa delle tematiche al femminile; Silvio Bertotto,
storico, scrittore e giornalista.
Antonio Zappia
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Foto allegata: “Omaggio ad Ipazia” tecnica mista 60×60 – 2013 di Stefano Rollero.
Non
ci sono ovviamente dipinti che ritraggono Ipazia ai suoi tempi, ma la
sua leggenda è così affascinante che è romantico immaginare una tale
figura femminile in quell’epoca così lontana, una donna matematica e
filosofa, di cui sa così poco da rendere il suo profilo tanto
evanescente quanto magico.
L’immagine più nota e lontana nel tempo è rappresentata nel celebre
affresco Raffaello Sanzio, “La scuola di Atene” conservato nella Stanza
della Segnatura nei Palazzi Vaticani di Città del Vaticano.
L’affresco rappresenta dei celebri filosofi antichi intenti nel
dialogare tra loro, all’interno di un immaginario edificio classico.
Venne commissionato da papa Giulio II.
Unica donna della scena, sulla sinistra, è la matematica
d’Alessandria Ipazia, che sembra anche essere l’unico personaggio con
cui l’osservatore possa entrare in comunicazione: nessun altro infatti
volge lo sguardo verso di lui. Se si rammenta che Ipazia fu massacrata
da un gruppo di monaci cristiani invasati e che il dipinto è sito in un
palazzo del Vaticano, interpretazioni diverse possono darsi di questa
peculiarità.
Bisogna poi aspettare il 1885 quando il pittore Charles William
Mitchell raffigura la filosofa greca nuda di fronte all’altare di una
chiesa cristiana nei momenti che precedono il suo assassinio.
La passione di molti altri artisti hanno poi nel tempo, omaggiato la filosofa.
Il mio lavoro, dedicato ad Ipazia è da intendersi come la figura
della stessa stilizzata in ombra, che emerge dal ruvido fondale, una
sorta evocativa e che in una mano trattiene un antico carteggi ed il
compasso.
In primo piano, l’astrolabio, strumento costruito su indicazioni di Ipazia per la conoscenza astronomica.
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